Regia e sceneggiatura di Larry e Andy Wachowski (ora Lana e Lilly), con Keanu Reeves, Laurence Fishburne, Carrie Anne Moss, Hugo Weaving. Stunt-director Yuen Woo Ping. Budget 63 milioni, incasso 464 milioni. Quattro Oscar (montaggio, suono, effetti sonori, effetti speciali). Un sequel diviso in due parti, Matrix Reloaded e Matrix Revolutions.
Trama: In un futuro remoto le macchine hanno creato un mondo virtuale chiamato Matrix per tenere in schivitù la razza umana. Un gruppo di ribelli combatte per la libertà.
Matrix segna simbolicamente l’inizio di una nuova era d’azione, quella dominata dalla CGI, ovvero computer-generated imagery, ovvero effetti speciali digitali. Matrix non poteva esistere senza il famoso green-screen e l’innovativa tecnica del bullett time (cioe le scene rallentate tanto da vedere la traiettoria dei proiettili).
Non a caso il film sta proprio in mezzo tra il vecchio cinema d’azione, quello fatto di stuntmen, e il nuovo cinema d’azione, quello del digitale. Il grande successo di Matrix, combinato anche con il discreto successo di Blade (1998), primo film Marvel in cui tra l’altro già si vedevano i proiettili a rellentatore, darà il via alla produzione in massa di film sui supereroi come X-men (2000), Spider Man (2002), Hulk (2003), fino alla nascita del Marvel Cinematic Universe nel 2008 con Iron Man.
I fratelli Wachowski però sentivano di non poter ignorare le care vecchie botte e quindi oltre a farci vedere a rallentatore Keanu Reeves che schiva i proiettili, ce lo fanno vedere anche mentre picchia la gente a colpi di Kung Fu. Forse un tributo verso un cinema d’azione che stava scomparendo (tutti i grandi big degli anni ’80 ormai si stavano ritirando) oppure un intento mirato a rilanciare le botte corpo a corpo. Sta di fatto che chiamano come kung fu art-director il leggendario Yuen Wo Ping, quello che nel 1978 ci regalò i primi film di Jackie Chan, e che costrinse Keanu Reeves e Laurence Fishburne a 8 mesi di allenamento per girare la famosa scena di combattimento nel dojo. [Woo Ping oltre che per i sequel di Matrix sarà assunto in seguito anche da Ang Lee in La Tigre e il dragone e da Tarantino per Kill Bill].
Cose Belle: il bullet time. I combattimenti di Kung Fu diretti da Yuen Woo Ping. La sparatoria nella hall del palazzo del potere. L’agente Smith. Morpheus. Trinity. Battute ormai leggendarie come “Benvenuto nel mondo reale”.
Cose brutte: Nessuna.
2 risposte su “Matrix – Quando gli effetti speciali digitali si integrarono perfettamente con le classiche botte di arti marziali”
Matrix è un film discusso, tra chi lo ama, chi lo odia, chi non ci ha capito molto. Ma una cosa è innegabile: è una pellicola che ha dato una forte scossa al mondo del cinema. In una parola: cult.
Si credo anche io che sia da considerare un film che ha fatto la storia del cinema, un vero cult.
Grazie per il commento!