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Anni 2020

Il mio nome è vendetta – il film italiano più visto su Netflix

Netflix continua coraggiosamente a investire nella faticosissima impresa di (ri)creare il cinema d’azione italiano, e così dopo La Belva ovvero un remake di Commando/Taken, nel 2022 ecco il mio nome è vendetta di Cosimo Gomez e con protagonista quell’Alessandro Gassman che nel 2005 aveva fatto a botte con Jason Sthatam nel secondo capitolo di The Transporter. Accanto al vecchio ma ancora ruggente uomo d’azione troviamo una ragazzina spaventata ma per niente indifesa e con tanta voglia di menare (la bravissima Ginevra Francesconi). Il risultato è notevole, trama e personaggi anche se da manuale del cinema d’azione raccontano una storia molto intensa e coinvolgente (compreso il cattivo). Stranamente il punto debole di questo ottimo film d’azione in cui si vedono non solo Commando e Taken ma anche Leon e Nikita è proprio l’azione, ancora troppo timida. Si la piccola protagonista è ancora troppo piccola per menare ma il vecchio protagonista no, anzi sarebbe stato bello vedere un combattimento durato più di 30 secondi. Visto il finale, questo è soltanto un prequel di qualcosa di più aggressivo che verrà fuori in futuro.

2022. Italia. Regia di Cosimo Gomez, con Alessandro Gassman, Ginevra Francesconi, Remo Girone. È la produzione Netflix Italia più vista.

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Anni 2020

Violent Night – Babbo Natale d’azione

Vi ricordate Die Hard? Un gruppo di terroristi prende ostaggi per realizzare una mega rapina ma qualcuno si mette in mezzo e gli rovina il piano. Ora immaginate che quel qualcuno non è il poliziotto John Mclane ma è Babbo Natale, cioè proprio Babbo Natale, proprio lui in persona con le renne e il sacco magico con i regali per i bambini di tutto il mondo.

Il regista è quello degli zombie nazisti di Dead Snow e la produzione è della 87north ovvero David Leitch quello di John Wick e Atomica bionda, l’idea è molto originale anche perchè quanti film d’azione natalizi conoscete? Il primo Die Hard, il primo Arma Letale e poi? Sono pochissimi, invece il natale è una festività perfetta per menarsi.

David Harbour interpreta benissimo il personaggio con diverse scene di botte divertenti (soprattutto il massacro con il martello), ma nel complesso sembra di vedere più una commedia natalizia anni ’90 che un film d’azione del 2022 (a metà film c’è anche un improvviso piccolo remake di Mamma ho perso l’aereo).

2022. Regia di Tommy Wirkola, con David Harbour, John Leguizamo. Consigliato solo agli appassionati.

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Anni 2010

Ip Man 4 – Donnie Yen VS Scott Adkins

Il maestro IpMan vola a San Francisco invitato dal suo discepolo Bruce Lee ormai sempre più sulla strada del successo, e nonostante il piccolo Lee sia cresciuto molto essendo passati più di 30 anni dagli eventi del primo film, il maestro IpMan invece non sembra invecchiato per niente. Coreografo delle scene d’azione ancora una volta il maestro Wo Ping per cui ottimi come sempre i combattimenti. Questa volta lo scontro finale è contro il cattivo Scott Adkins. Sequel divertente ma evidentemente una forzatura. Consigliato solo per gli appassionati.

2019. Cina. Regia di Wilson Yip, con Donnie Yen, Scott Adkins. Budget 52 milioni, incasso 239 milioni.

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Anni 2010

Master Z the Ip Man legacy – Tony Jaa e Dave Bautista VS alter ego di Ip Man

Spin-off sul personaggio di Cheung Tin-Chi, il maestro di Wing Chun sconfitto da Ip Man nel terzo capitolo della saga. Regia e coreografie d’azione del maestro Yuen Woo Ping. Tante acrobazie e botte, imperdibili i combattimenti di Zhang Jin con Tony Jaa e Dave Bautista. Partecipazione anche della leggendaria Michelle Yeoh.

2019. Cina. Regia Yuen Woo Ping, con Zhang Jin, Michelle Yeoh, Dave Bautista, Tony Jaa.

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Anni 2010

Ip Man 3 – Donnie Yen VS Mike Tyson

Sempre la stessa regia sceneggiatura e cast dei primi due, cambia però il ruolo fondamentale del coreografo dei combattimenti, non più Sammo Hung ma il leggendario maestro Yuen Woo Ping. Sicuramente meglio del precedente capitolo (come hanno confermato anche gli incassi), oltre ai sempre perfetti combattimenti d’arti marziali, anche i personaggi e la trama questa volta sono molto più coinvolgenti. Divertente la partecipazione di Myke Tyson anche se viene sfruttato solo per tre minuti di combattimento. Questa volta il vero nemico non è uno straniero invasore e prepotente, ma il compaesano Cheung Tin-chi, una sorta di alter ego di Ip Man.

2019. Cina. Regia di Wilson Yip, con Donnie Yen, Lynn Hung, Zhang Jin, Mike Tyson

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Anni 2010

Ip Man 2 – Remake orientale di Rocky 4

Identici cast e team di produzione del primo film, questa volta Sammo Hung non solo è action director ma anche attore coprotagonista. Sicuramente spettacolari e divertenti tutte le sequenze di combattimento ma riesce a coinvolgere molto poco, probabilmente perché sembra di vedere il remake orientale abbastanza scontato di Rocky IV, i personaggi sono praticamente fotocopiati. 2010. Cina. Regia di Wilson Yip, con Donnie Yen, Lynn Hung, Sammo Hung, Darren Shahlavi

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Anni 2000

Ip Man – Donnie Yen sconfigge il Giappone

Liberamente ispirato alla vita di Ip Man, maestro di Wing Chun, arte marziale cinese concepita, secondo la leggenda, dalla monaca buddista Ng Mui che poi l’ha insegnato alla figlia Yim Wing-chun che poi l’ha insegnato a Ip Man che poi l’ha insegnato al nostro tanto amato Bruce Le. Il film è ambientato durante la guerra cino-giapponese ed ha un forte spirito nazionalista tanto che nel finale vuole addirittura attribuire la resa del Giappone al grande coraggio del maestro IpMan. Aldilà della rivisitazione storica, il regista Wilson Yip oltre a mostrarci una lunga serie di combattimenti perfettamente coreografati dal maestro Sammo Hung, riesce alla grande a creare “il personaggio Ip Man”, un’uomo buono, umile e gentile ma che al bisogno sa diventare spietato e letale. Ottima prestazione del 45enne Donnie Yen. Coinvolto nel progetto anche il primogenito del vero maestro Ip Man. Senza dubbio tra i 100 migliori film d’azione della storia. 2008. Cina. Regia di Wilson Yip, con Donnie Yen, Simon Yam, Lynn Hung, Lam Ka-tung, Xing Yu, Hiroyuki Ikeuchi, Tenma Shibuya. 3 sequel.

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Anni '80

Drunken Tai Chi – Donnie Yen balla la breakdance

Il maestro Yuen Wo Ping dopo l’inaspettato grande successo di Drunken Master con Jackie Chan, decide di riprovarci segnando così l’inizio della carriera di un altro grande pilastro del cinema d’azione orientale, Donnie Yen. Nonostante l’ottima performance dell’attore che si presta a innumerevoli combattimenti e acrobazie con anche una scena di breakdancing, il risultato non è quello sperato e il film riscuote scarso successo. Stonano alcune scene di cruda violenza in una commedia d’azione per “famiglie”. Consigliato solo per gli appassionati. 1984. Cina. Regia di Yuen Wo Ping, con Donnie Yen,

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Anni 2020

Ambulance – Michael Bay e la sua pazza ambulanza

Dopo il tamarrissimo e ignorantissimo 6 underground, Bay mette in scena qualcosa di più semplice e lineare, una sorta di Speed con protagonista un’ambulanza invece che un autobus. Il risultato è un ottimo thriller d’azione con stile Bayhem (Bay-Mayhem), due ore di inseguimenti, sparatorie, esplosioni, auto che volano, con ritmo sempre vivo e costante e un finale intenso che vuole commuovere. 2022. Regia di Michael Bay, con Jake Gyllenhaal, Yahya Abdul-Mateen II, Eiza Gonzalez. Remake dell’omonimo film danese del 2005

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Anni 2010

Man of Tai Chi – Keanu Reeves si fa regista

Keanu Reeves a 49 anni sente la necessità di fare film di botte, ci prova con questo Man of Tai Chi, di cui è anche regista. Chiama il maestro Yuen Woo Ping a dirigere i combattimenti e mette come protagonista lo stunt-man Tiger Hu Chen che aveva conosciuto sul set di Matrix. Il risultato però è parecchio deludente, belli i combattimenti ma tutto il resto è noia. Consigliato solo per gli appassionati.

2013. USA. Regia di Keanu Reeves, con Tiger Hu Chen e Keanu Reeves. Budget di 25 milioni, incasso di 5 milioni.

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Anni 2020

Rogue – Megan Fox imbraccia il fucile

E’ un rimescolamento della storia di Predator, c’è il commando di mercenari che deve compiere la sua missione di estrazione, ci sono i terroristi cattivi, e c’è una feroce leonessa che si occupa della parte horror del film. Interessante la scelta di Megan Fox nel ruolo di Arnold Schwarzenegger, ma il risultato è abbastanza scarso, manca un vero cattivo, e la Fox spara tanto ma non molla nemmeno un cazzotto. Consigliato solo agli appassionati.

2020. USA. Regia di M.J. Bassett, con Megan Fox, Philip Winchester.

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Anni '90

Speed – Keanu Reeves e Sandra Bullock su un autobus senza freni

Un classico del cinema thriller d’azione degli anni 90, super-incasso al botteghino. Secondo film d’azione per Sandra Bullock dopo Demolition Man del 1993 e anche per Keanu Reeves dopo il successo di Point Break. I personaggi sono abbastanza piatti, anche il cattivo di Dennis Hopper, però l’azione è costante e sempre viva. Sequel nel 1997, con la Bullock ma senza Reeves, flop al botteghino.

Di Jan De Bont, con Keanu Reeves, Sandra Bullock, Dennis Hopper, Joe Morton, Jeff Daniels. Budget 35 milioni, incasso 350 milioni.

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Anni '80

La prima missione – L’amore fraterno tra Sammo Hung e Jackie Chan

È un strano e maldestro tentativo della Golden Harvest di fare un film d’azione drammatico, Hung interpreta un ragazzo con un ritardo mentale combina guai e Chan il fratello che vorrebbe fare carriera ma si sente bloccato dalle necessità del fratello. Le scene d’azione sono tutte a carico di Chan che si limita a un inseguimento in auto e una scazzottata finale nemmeno tanto spettacolare. Nel film compare anche Corey Yuen e il fratello di Hung, mentre Yuen Biao si limita a coreografo d’azione. Consigliato sono agli appassionati. 1985. Di Sammo Hung, con Jackie Chan, Sammo Hung

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Anni 2020

Samaritan – Stallone è finalmente un supereroe

Per la prima volta nella sua vita il 76enne Stallone, (che al momento è il protagonista d’azione più anziano ancora in attività), interpreta un supereroe con dei veri superpoteri e con l’aiuto degli inevitabili effetti speciali continua a menare tutta la gente cattiva che incontra. Nonostante l’interessante ambientazione nei quartieri poveri e disagiati per rendere sempre più difficile la scelta tra il bene e il male, il risultato è abbastanza scarso. Le scene d’azione si concentrano tutte nello scontro finale e senza particolare spettacolarità, ma il vero problema è l’assenza di personaggi notevoli, primo fra tutti un cattivo completamente anonimo. Consigliato solo per gli appassionati.

2022. USA. Di Julius Avery, con Sylvester Stallone, JavonWalton, Pilou Asbæk.

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Anni 2020

Prey – Rivoluzione Predator

Non solo ricrea la magia del primo capitolo ma, come si può intuire dal nuovo titolo, rivoluzione anche lo schema classico della saga: il mostro venuto dallo spazio è the prey mentre la protagonista umana è the predator, non il contrario. Schwarzenegger nel 1987 diventa un predatore solo nel finale perché costretto dalla necessità di sopravvivere, qui invece fin dall’inizio del film, fin da prima che il predator arrivi sulla terra e diventi una minaccia, Naru vuole diventare una cacciatrice, per cui quello che vediamo in scena in realtà non è una lotta per la sopravvivenza ma una sfida tra Naru e l’alieno per stabilire chi è predator e chi è prey.

Il risultato è notevole, un film inteso, pieno di azione e con un’ottima colonna sonora che amplifica ogni scena. Il cast ridotto all’essenziale e l’ambientazione nella giungla del 1700 permettono inoltre di godere di una storia più “pulita”, senza tutte quelle distrazioni supertecnologiche che invece abbondano nei precedenti capitoli. Il regista Trachtenberg dice di essersi ispirato a Mad Max: Fury Road. Il Predator è interpretato dal cestista italoamericano Dane Diliegro. Senza dubbio tra i 100 migliori film d’azione della storia.

2022. USA. Di Dan Trachtenberg, con Amber Midthunder, Dakota Beavers, Dane DiLiegro.