
Gareth Evans, esordiente regista gallese, va in Indonesia per girare un documentario sul Pencak silat, affascinante arte marziale locale. Dopo aver conosciuto l’atleta Iko Uwais però il progetto del documentario si trasforma in un vero e proprio film è il risultato è Merantau, una intensa storia drammatica raccontata con le botte (consigliatissimo).
Questo primo esperimento ha successo e così Evans e Uwais si mettono subito a lavorare su Berandal, un nuovo ambizioso progetto, ma la vita è dura, mancano i soldi, serve qualcosa di semplice, low-budget, ma allo stesso tempo abbastanza intenso per farsi notare, ed è così che nasce The Raid. Un film sorprendentemente straordinario tanto che il progetto originario di Berandal viene poi riadattato (malamente) a sequel.
The raid è qualcosa che non avete mai visto prima, una lunga serie di combattimenti letali (con spettacolare threesome finale) tra stuntmen pazzi e senza nessun timore per la propria incolumità. Ma non è solo questo, a differenza dei lavori thailandesi di Prachya Pinkaew-Tony Jaa (vedi ong bak o the proctector) non è solo gente che si mena, Evans riesce a fare un vero e proprio film d’azione coinvolgente, con dei personaggi interessanti di cui vorresti vedere degli spin-off, e con una buona colonna sonora. Protagonisti assoluti Iko Uwais è ancora di più l’ottimo Mad Dog Yayan Ruhian.
Senza dubbio tra i 100 migliori film d’azione della storia
2011. Indonesia. Regia di Garreth Evans, Iko Uwais, Yayan Ruhian. Budget 1.1 milioni, incasso 9.3 milioni.