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Anni '90

Police story 3

Dopo lo scarso successo del secondo capitolo Jackie Chan fa un passo indietro, anzi due, rinuncia alla regia che questa volta affida allo stuntman Stanley Tong, ma soprattutto si lascia accompagnare dalla straordinaria Michelle Yeoh, che già aveva incontrato sul set di Bambole e botte e che si era fatta notare come prima grande protagonista d’azione femminile in Yes, Madame del 1985. Il risultato è ottimo, la coppia Chan-Yeoh funziona benissimo (peccato sia stata la loro unica collaborazione), tanta azione comica con sparatorie, combattimenti e stunt spettacolari che sia Chan che Yeoh affrontano in prima persona, imperdibile la sequenza d’azione finale sul treno. Secondo Quentin Tarantino è un film “con i più grandi stunts mai realizzati”. Senza dubbio tra i 100 migliori film d’azione della storia.

1992. Cina. Regia di Stanley Tong, con Jackie Chan, Michelle Yeoh

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Anni '80

Police Story 2

Dopo il grande successo del primo film, torna in scena il super poliziotto cinese insieme a tutti gli altri personaggi del primo capitolo. Anche stavolta scene d’azione estreme, con Jackie Chan che sfida le fiamme, nel combattimento finale prende fuoco ripetutamente. Alcuni avevano criticato le gag comiche del primo film considerate eccessive, da pagliaccio del circo, e infatti Jackie Chan (anche stavolta regista) cambia stile, riducendo al minimo la comicità scanzonata e ingenua e presentando invece un tono più serio e violento. Il risultato è un film molto meno divertente e coinvolgente rispetto al primo. Consigliato solo per gli appassionati.

1988. Cina. Di e con Jackie Chan

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Anni '80

La prima missione – L’amore fraterno tra Sammo Hung e Jackie Chan

È un strano e maldestro tentativo della Golden Harvest di fare un film d’azione drammatico, Hung interpreta un ragazzo con un ritardo mentale combina guai e Chan il fratello che vorrebbe fare carriera ma si sente bloccato dalle necessità del fratello. Le scene d’azione sono tutte a carico di Chan che si limita a un inseguimento in auto e una scazzottata finale nemmeno tanto spettacolare. Nel film compare anche Corey Yuen e il fratello di Hung, mentre Yuen Biao si limita a coreografo d’azione. Consigliato sono agli appassionati. 1985. Di Sammo Hung, con Jackie Chan, Sammo Hung

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Anni 2010 Commenti brevi

The Foreigner – Jackie Chan in versione drammatica

2017. Regia di Martin Campbell, con Jackie Chan e Pierce Brosnan. Budget 35 milioni, incasso 145 milioni.

Trama: Jackie è disposto a tutto per trovare e uccidere i terroristi che hanno provocato la morte di sua figlia durante un attentato.

Negli anni 2000, Jackie è ormai famoso in tutto il mondo e nonostante abbia ormai raggiunto e superato i 50 anni continua a realizzare film d’azione senza limiti. Oltre ai vari sequel di Rush Hour e Pallottole Cinesi lo troviamo protagonista in diversi altri film hollywoodiani, tra cui Lo smoking, Operazione Spy Sitter e The Karate Kid.

Se da un lato Jackie continua con le sue classiche botte comiche, dall’altro sperimenta anche qualcosa di diverso, vuole aggiungere un tono drammatico. Prende allora un suo vecchio classico, Police Story e lo rimette in scena cambiandone completamente lo stile, toglie le gag innocenti ed ingenue e inserisce invece violenza e dramma in New Police Story e Police Story 2013. I risultati però sono deludenti, non è facile distruggere di colpo la maschera che ha portato per più di 30 anni.

Jackie non si arrende e la vera svolta in questo senso arriva nel 2017 con il ruolo da protagonista nel thriller drammatico The Foreigner diretto da Martin Campbell (quello di Goldeneye e Casino Royale).

Cose belle: Jackie riesce alla grande ad interpretare un ruolo drammatico e a trasmettere la sofferenza di un uomo che perso la figlia (molto intensa la scena di lui da solo nella cameretta della figlia). Manca il lato comico e non ci sono quelle acrobazie folli di Police Story ma Jackie comunque riesce a mantenere un buon numero di combattimenti e inseguimenti che mantengono viva l’azione.

Cose brutte: nessuna.

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Anni 2000 Commenti brevi

Il regno proibito – Jackie Chan VS Jet Li

2008. Rob Minkoff, con Jackie Chan, Jet Li e Michael Angarano. Budget 55 milioni, incasso 128 milioni.

Trama: Un ragazzino americano viene catapultata nella Cina medievale dove impara il Kung Fu e con l’aiuto di Chan e Li sconfigge il Demone di Giada.

Dopo le accoppiate con Chris Tucker e Owen Wilson, Jackie vuole qualcosa di più di una semplice spalla comica, vuole qualcuno con cui menarsi. L’occasione si presenta nel 2008 quando Hollywood sceglie l’anonimo Michael Angarano come scusa per costruire una storia in cui Jackie Chan e Jet Li si possano picchiare, in più come ciliegina sulla torta viene chiamato il leggendario Yuen Woo Ping per curare le coregrafie di botte.

“Ho fatto molte scene di lotta con altri ma di solito c’erano più di 10 riprese che è una perdita di tempo in quanto la persona può dimenticare le sue mosse e farsi male inutilmente. Quando ho combattuto con Jet, niente di tutto questo, le nostre azioni sono state veloci, e non dovevamo rifare la stessa acrobazia 20 volte.”

Jackie Chan

Cose belle: jackie Chan che picchia i cattivi, Jet Li che picchia i cattivi ma soprattutto Jackie Chan VS jet Li.

Cose brutte: abbastanza banali i personaggi e la trama, Chan VS Li è l’unico motivo valido per vedere il film

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Anni 2000 Commenti brevi

Pallottole Cinesi – il sole sorge a est e tramonta a ovest

2000. Regia di Tom Dey, con Jackie Chan, Owen Wilson, Lucy Liu. Budget 55 milioni, incasso 100 milioni.

Trama: La guardia imperiale Chon Wang si allea con il cowboy Ray O’Bennon per salvare salvare la principessa Pei Pei.

Dopo l’accoppiata con Chris Tucker, Jackie sperimenta un nuovo compagno, questa volta però in versione western cercando di fare un mix della cultura occidentale del far west con quella orientale delle arti marziali, in Pallottole Cinesi il cui titolo originale Shangai Noon fa il verso a High Noon (ovvero Mezzogiorno di fuoco, uno dei più famosi film western della storia).

Ne viene fuori il film più “adatto alle famiglie” di Jackie, completamente privo di sangue o qualsiasi altra cosa violenta e allo stesso tempo pieno di gag con personaggi molto semplici, i buoni si vogliono bene e i cattivi sono brutti e cattivi.

Cose belle: Jackie ci fa vedere la sua notevolissima destrezza nei movimenti (con le corde, i bastoni, i nunchaku).

Un sequel nel 2003, Due Cavalieri a Londra, molto più divertente rispetto al primo film e con più combattimenti (Jackie che combatte nella porta girevole dell’Hotel, che si difende spremendo limoni negli occhi, che imita Gene Kelly combattendo e danzando con un ombrello, che omaggia Charlie Chaplin).

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Anni '90 Commenti brevi

Rush Hour – quando Jackie Chan diventa famoso in tutto il mondo

1998. Regia di Brett Ratner e con Jackie Chan e Chris Tucker. Budget 34 milioni, incasso 245 milioni.

Trama: i detective Lee e Carter contro un organizzazione crimale internazionale che contrabbanda antichi manufatti cinesi.

Dopo Terremoto nel Bronx Jackie Chan alza l’asticella, non solo farsi amare dagli americani ma anche mischiarsi con loro. Ecco quindi Rush Hour, in cui Jackie fa coppia con un poliziotto afroamericano tutto chiacchiere e sparatorie interpretato da Chris Tucker (in quel periodo identificato addirittura come il nuovo Eddie Murphy).

Cose belle: tanti situazioni comiche e combattimenti divertente (la rissa nel bar e la scena finale in cui jackie mena i cattivi mentre cerca di non rompere i vasi cinesi).

Cose brutte: poche acrobazie folli da parte di Jackie.

Due sequel, nel 2001 e nel 2007, e pare che ci sarà anche un quarto capitolo. I sequel sono effettivamente molto più carichi di acrobazie e combattimenti rispetto al primo, evidentemente la produzione, visto il successo, ha lasciato sempre più libertà a Jackie.

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Anni '90 Commenti brevi

Terremoto nel Bronx – il primo grande successo americano di Jackie Chan

1994. Regia di Stanley Tong, con Jackie Chan. Budget 7 milioni, incasso 76 milioni.

Trama: Chan si trova alle prese con una banda di gangster che vogliono recuperare una partita di diamanti.

Terremoto nel Bronx è il film che finalmente porta il vero Jackie Chan in America. Non quello di Chi tocca il giallo muore o The Protector ma il Chan originale, quello di Police Story, con tutte le sue acrobazie e la sua azione comica.

Regia di Stanley Tong che ha già diretto Jackie nel 1992 in Police Story 3 e lo dirigerà di nuovo in Police Story 4 e in diversi altri film.

Terremoto nel Bronx va ricordato oltre che come primo grande successo americano di Jackie anche per -l’inseguimento per le strade di New York con un hovercraft– e per il famoso -salto da un palazzo all’altro- realizzato ovviamente senza trucco e senza inganno da Jackie stesso e testato anche dal regista-stuntman Tong.

Cose belle: combattimenti fra flipper, carrelli e frigoriferi, un hovercraft per le strade di New York, il salto spettacolare da un palazzo all’altro realizzato ovviamente dal vivo da Jackie Chan. Metà del film, comprese le scene d’azione finali, Jackie l’ha girato con un caviglia ingessata che nascondeva indossando una calza con sopra disegnata la scarpa.

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Anni '80 Commenti brevi

The Armour of God – quando Jackie Chan si spaccò la capoccia

1986. Diretto e interpretato da Jackie Chan e con Lola Forner.

Trama: Jackie Chan, in stile Indiana Jones, deve recuperare l’Armatura di Dio, rubata da una setta di monaci arroccata in un monastero sui monti.

Jackie fa tutto per davvero, non usa computer grafica, nè ricorre a stuntmen perchè lui è stuntmen di se stesso e di tutti gli altri (nel 1983 ha fondato una propria scuola per stuntmen).

In Project A, per omaggiare Harold Lloyd, si butta da una ventina di metri di altezza, atterra di testa ma niente di rotto, invece nel 1986, in Armoud of God, si lancia da 12 metri di altezza, cade di testa e si frattura il cranio, viene ricoverato, operato d’urgenza e gli saldano tutto con una protesi. Nonostante questo però il suo carattere non cambia e continuerà a lanciarsi nel vuoto e a fare acrobazie folli.

Cose belle: Auto e moto che volano leggere nel cielo. Jackie che si butta nel vuoto e atterra su una mongolfiera. Jackie che picchia tutti e in particolare lo scontro finale con le quattro donne nere (con i famosi “pugni sulle tette”).

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Anni '80 Commenti brevi

Police Story – acrobazie al di là della ragione umana

Dopo i primi grandi successi cinesi, Jackie Chan prova a sbancare ad Hollywood prima con Chi tocca il giallo muore nel 1980 e poi di nuovo con The Protector nel 1985. Quest’ultimo film in particolare per Jackie è una profonda delusione, la produzione americana lo tratta come un attore qualunque e gli impedisce di tirare fuori il suo personaggio, tanto che abbandona più volte le riprese e addirittura in post-produzione, per la release in Cina, fa un re-editing del film eliminando alcune scene e inserendone delle altre con la speranza di migliore un po’ le cose ma senza successo.

Dopo questa terribile esperienza, Jackie torna in Cina più carico che mai e ci regala il suo capolavoro, quello che lui stesso ha descritto come il suo miglior film, Police Story.

La descrizione di Wikipedia è emblematica: “… Acrobazie al di là della ragione umana. Numerose vetrate distrutte (il film venne ribattezzato dai critici “Vetro Story”), stuntman che si lanciano a peso morto sulle scale mobili, incredibili balzi da parapetti da parte di Jackie e vari scavalcamenti. Inoltre, numeri funambolici con le moto con pugni e calci veri. Il film è l’esasperazione massima dell’invulnerabilità del corpo di Chan.”

Per capirci: Police Story è per Jackie Chan quello che Commando è per Arnold Schwarzenegger, il manifesto di una nuova era. Un film pieno di azione estrema tra gente che si lancia dai palazzi e combattimenti simultanei sincronizzati, indimenticabili gli ultimi 7 minuti al centro commerciale con un infinità di vetri sfondati con il corpo. Allo stesso tempo è un film omaggio ai classici del cinema muto e a Bud e Terence, tanta commedia con tante gag dalle torte in faccia ai fili del telefono che si intrecciano.

Senza dubbio tra i 100 migliori film d’azione della storia.

3 sequel, uno più folle dell’altro. Molto divertente il terzo capitolo in cui Jackie fa coppia con Michelle Yeoh e il quarto in cui c’è uno dei miei Jackie-combattimenti preferiti (ladder fight).

1985. Diretto e interpretato da Jackie Chan. La canzone finale “Hero story” cantata dallo stesso Chan.

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Anni '80 Commenti brevi

Il Mistero del conte Lobos – il potere del trio

1984. Regia di Sammo Hung e con Jackie Chan, Sammo Hung, Yuen Biao e Lola Forner. Trama: Un investigatore e due cuochi di strada devono salvare una bella ereditiera da un banda di cattivi.

Dopo il grande successo di Project A– Operazione Pirati, Jackie Chan continua l’avventura con i suoi due amici Sammo Hung e Yuen Biao, e così nel 1984 arriva Il Mistero del conte Lobs, aka Cena a sorpresa o Wheels on Meals (quest’ultimo titolo volutamente sbagliato perchè il produttore non voleva un film che iniziasse con la lettera M).

Questa volta Jackie lascia la regia all’amico Hung, che rispetto a Chan riesce sempre a dare un tocco più comico e spensierato. E’ sicuramente da considerare insieme a Drunken Master e Police Story il miglior film di Jackie Chan.

Cose belle: La serie infinita di gag e comicità ingenua e totalmente gratuita. Jackie che esce dal balcone invece che dalla porta, che sale sullo Skateboard facendo una capriola all’indietro. Leggendario il furgoncino giallo che passa sopra un ponte invece che sotto. Indimenticabile l’uomo orologio e tutti gli altri pazzi del manicomio. Bellissimi i combattimenti in particolare quello finale tra Chan e il campione di arti marziali Benny Urquidez, (non ho mai visto Jackie prendere tante botte).

*[Chi è Yuen Biao e Sammo Hung? Compagni di corso di Chan nella Peking Opera School, il primo è sconosciuto in Occidente, mentre Sammo Hung qualcuno potrebbe ricordarselo come protagonista della serie americana “Più forte ragazzi”]

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Anni '80 Commenti brevi

Project A Operazione Pirati – quando Jackie Chan fa un volo di 20 metri per omaggiare Harold Lloyd

1983. Diretto e interpretato da Jackie Chan e con Yuen Biao e Sammo Hung. Trama: Il marinaio Chan, l’ispettore di polizia Biao e il ladro Hung devono collaborare per infiltrarsi nel covo di un pirata.

Così come i cinesi avevano provato nel ’76 a trasformare Jackie Chan in un nuovo Bruce Lee con New Fist of Fury, così ci provano anche gli americani nel 1980 con Chi tocca il giallo muore diretto da Robert Clouse, quello che appunto aveva diretto Bruce Lee nel 1973 in I Tre dell’operazione Drago (in cui compariva anche lo stesso Chan come stuntman).

Così come fallì miseramente il tentativo dei cinesi, fallì anche questo tentativo americano e lo stesso Chan parla di Chi tocca il giallo muore come uno dei suoi peggiori film (oltre The Protector del 1985). Il fatto è che se vuoi Jackie Chan come attore protagonista in un tuo film lo devi lasciare libero di fare Jackie Chan, non gli devi dire tu cosa fare in scena perchè non è solo un attore ma è un personaggio, una maschera.

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Dopo quell’esperienza americana quindi Chan se ne torna ad Honk Kong un po’ deluso ma non arreso, anzi ancora più motivato a menare la gente, e così per rilanciare il suo cinema fa squadra con Yuen Biao e Sammo Hung, suoi amici e compagni di botte sin dall’infanzia, e così nasce Project A – Operazione Pirati, un film pieno di botte e gag divertenti.

In una scena del film, Chan sta aggrappato alle lancette di un orologio a ca 20 metri di altezza (dal quale poi si lancia per cadere di testa…) che è un chiaro riferimento al cinema muto e alla famosa scena di Preferisco L’Ascensore (Safety Last) del 1923 in cui Harold Lloyd fa esattamente la stessa cosa.

Il cinema d’azione è il cinema muto ai tempi del sonoro

Cose belle: Jackie Chan che quasi si spezza l’osso del collo per omaggiare Harold Lloyd. Il combattimento finale tre contro uno. La comicità non solo d’azione ma anche verbale con quelle battute leggere e ingenue alla “Bud&Terence” come “Capitano, credo di essermi infilato nelle sue manette“. L’inseguimento in bicicletta. La pancia di Sammo Hung nel combattimento finale.

*[Chi è Yuen Biao e Sammo Hung? Compagni di corso di Chan nella Peking Opera School, il primo è sconosciuto in Occidente, mentre Sammo Hung qualcuno potrebbe ricordarselo come protagonista della serie americana “Più forte ragazzi”]

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Anni '70 Commenti brevi

Drunken Master – quando finalmente Jackie Chan tira fuori tutto il Jackie Chan che c’è in lui

Pochi mesi dopo Il serpente all’ombra dell’aquila, fomentati dal grande successo ottenuto, il maestro YuenWoo Ping e Jackie Chan fanno subito il bis. Drunken Master, seppur con titolo e trama differenti, è una sorta di remake de Il serpente all’ombra dell’Aquila, con un cast pressochè identico e soprattuto stesso schema di personaggi (Jackie che fa il giovanotto ingenuo combina-guai e il padre di Woo Ping che fa il vecchio maestro). Il risultato è ottimo con un mix perfetto tra arti marziali e comicità, molto divertente il combattimento con la zia, con “pallottola”, e con il cattivo finale. È uno dei migliori film di Jackie Chan, e senza dubbio è tra i 100 migliori film d’azione della storia. 1978. Cina. Regia di Yuen Woo Ping, con Jackie Chan. Un sequel nel 1994, senza Woo Ping.

In realtà Jackie ottiene un primo ruolo da protagonista già nel 1976 in “New Fist of Fury” (sequel di Fist of fury ovvero Dalla Cina con furore). I cinesi cercarono in tutti i modi di resuscitare Bruce Le e ci provarono anche con Jackie Chan ma Jackie Chan non è Bruce Lee, il risultato fu un enorme flop.