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Anni '90 Commenti brevi

Terminator 2 – Hasta la vista, Baby

1991. Regia di james Cameron, con Arnold Schwarzenegger, Linda Hamilton, Robert Patrick, Edward Furlong. Budget 100 milioni, incasso 520 milioni.

James Cameron riesce letteralmente a realizzare il suo sogno, nel 1984 aveva dovuto rinunciare al cattivo di metallo liquido perché ancora impossibile da mettere in scena, per cui aveva riadattato la sua idea in attesa di nuovi sviluppi della scienza e della tecnica. Nel 1991 con un budget record di 100 milioni di dollari (per la gran parte necessari per gli effetti speciali diretti da Stan Winston) realizza quello che senza dubbio è uno dei più importanti film d’azione della storia, con un successo di critica e pubblico, premiato con 4 premi Oscar e un incasso di oltre 500 milioni di dollari che al tempo era secondo solo a Star Wars del ’77 e E.T. del 1982.

Le scelte vincenti sono tante, oltre ai nuovissimi e spettacolari effetti speciali soprattutto per il cyborg di metallo liquido, Cameron riesce anche a raccontare una storia emozionante. Il piccolo John più che salvare il mondo cerca in realtà di ricostruire una famiglia che non ha mai avuto, identifica il T-800 come suo padre e gli ordina di aiutarlo a salvare la mamma richiusa in ospedale. Linda Hamilton è completamente trasformata rispetto al primo film, Sarah Connor è una delle primissime donne d’azione della storia occidentale (seconda solo a Nikita), la prima mamma che salva il mondo. Ribaltato anche lo schema del cattivo grande e grosso con un ottimo Robert Patrick che interpreta un piccolo ma letale Terminator mentre il nostro mastodontico Schwarzenegger diventa il buono e ora ha molto più spazio per farsi conoscere e soprattutto ha molte più battute del 1984, oltre alla famosissima “I’ll be back” diventa indimenticabile “Hasta la vista baby”. Ottime anche le musiche da Bad to the bone di George Thorogood a You could be mine dei Guns and Roses.

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Anni '80 Commenti brevi

Terminator – I’ll be back

1984. Regia di James Cameron. Protagonista Arnold Shwarzenegger, Linda Hamilton, Michela Bien. Budget 6 milioni, incasso 78 milioni.

Trama: un cyborg viene inviato indietro nel tempo per uccidere la donna che darà alla luce il futuro leader della resistenza umana contro le macchine.

James Cameron racconta di aver sognato la sceneggiatura di Terminator che prevedeva in realtà quello che sarà poi Terminator 2 ma nel 1984 era praticamente impossibile portare in scena un cyborg di legapolimetallicomimetica e così Cameron riadatta.

Appena uscito dal successo di Conan, Arnold inizialmente viene in realtà contattato per il ruolo di Ryse ma durante il primo incontro con James Cameron entrambi capiscono immediatamente che era piuccheperfetto per interpretare un cyborg inespressivo.

Schwarzenegger ha solo 18 battute nel film, e meno di 100 parole. Un ruolo perfetto per poter esprimere tutta la sua inespressivitá.

Cose belle: La battuta “I’ll be back” (resa nella versione italiana con “aspetto fuori”), al 34° posto nella classifica delle 100 migliori citazioni cinematografiche, diventerà per Schwarzenegger la sua battuta inevitabile in ogni film futuro. Gli interventi chirurgici del terminator su stesso e tutti gli altri effetti speciali. Le musiche anni ‘80 e quel ritmo martellante di sottofondo. Il dr. Silberman. Il tenente Traxler. L’ iguana. Franco Columbu (culturista amico di Schwarzenneger) nella parte del Terminator nel 2029.

Cose brutte: nessuna.

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Anni 2010

Terminator: Dark Fate – il giorno del giudizio è inevitabile

2019. Regia di Time Miller. Soggetto di James Cameron. Sceneggiatura di David S. Goyer, Justin Rhodes, Billy Ray. Prodotto da James Cameron. Protagonista Arnold Shwarzenegger, Linda Hamilton, Mackenzie Davis, Gabriel Luna, Natalia Reyes. Budget 190 milioni, incasso 260 milioni.

Ormai gli schemi li avevano provati tutti dopo Terminator 2: tentare ancora di uccidere John Connor da grande, raccontare John Connor dopo il giorno del giudizio, trasformare John Connor in un Terminator. I risultati sempre peggiori.

Questa volta si tenta un nuovo percorso, mantenere lo stesso schema narrativo di Terminator 2 ma con personaggi nuovi. John Connor è stato ucciso dall’ennesimo Terminator inviato indietro nel tempo così il futuro cambia ma non come aveva programmato Skynet perché morto un papa se ne fa un altro e inevitabilmente c’è un nuovo futuro leader della resistenza umana. Di conseguenza c’è un nuovo Terminator cattivo mandato dal futuro per ucciderlo e un nuovo guerriero mandato dalla resistenza per proteggerlo.

Per mantenere comunque un legame nostalgico con il passato si richiama in scena la leggendaria Sarah Connor (la 60enne Linda Hamilton) e il leggendario T-800 (il 70enne Arnold Schwarzenegger).

Il risultato non è male, non c’è ovviamente quella magia dell’insuperabile secondo capitolo però sicuramente meglio del quinto e forse anche del terzo e quarto.

Molto discutibile la storiella che il T-800 sviluppa un coscienza, diventa Carl il tappezziere e si fa una famiglia. In realtà il vero problema è che l’hanno presentata male, come fosse un intermezzo comico, con Schwarzenegger che elenca le sue grandi doti come marito (“Sono molto simpatico”). L’idea in se però non è del tutto stupida, e magari messa in scena diversamente avrebbe fatto emergere meglio un tema fondamentale dell’esistenza umana, il significato della vita. Forse il Terminator è riuscito a capire meglio degli umani (vedi Sarah Connor) l’importanza di “resettarsi” e ricercare uno nuovo scopo per cui vivere?

Resta comunque bellissimo il personaggio di Sarah Connor e la sua entrata in scena con una supermitragliatrice e un lancia razzi, ottima anche Mackenzie Davis che da un sacco di botte. Carina la novità del cattivo che ora si sdoppia e diventa due cattivi che menano. Divertenti le botte sull’aereo che precipita e lo scontro finale nella fabbrica.

Il personaggio di Dani Ramos che dovrebbe essere la vera protagonista resta troppo nell’ombra e si fa notare solo nel momento di fare i banali discorsi da leader dell’umanità.