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Anni 2010

Warrior – perché raccontare un dramma familiare con le parole quando puoi farlo con le botte?

2011. USA. Regia di Gavin O’Connor, con Joel Edgerton, Tom Hardy, Nick Nolte, Jennifer Morrison. Budget 25 milioni, incasso 23 milioni.

Trama: due fratelli (e un padre) partecipano al più importante torne di MMA della storia.

“Tutti i Rocky messi insieme”

Nanni Cobretti, i400calci

Cose belle: spettacolare Tom Hardy e ancora di più Nick Nolte (bellissimi loro due in hotel). Il cattivissimo Kobe è interpretato nientepopodimeno che da Kurt Angle. Bellissimi i combattimenti, ma soprattutto l’empatia che si crea intorno ai protagonisti, non facevo il tifo così dai tempi di Rocky.

Cose brutte: nessuna

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Anni 2000 Commenti brevi

Hulk – quando finalmente utilizzarono la computer graphica

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2003. Regia di Ang Lee, con Eric Bana, Jennifer Connelly e Nick Nolte. Musiche di Danny Elfman. Budget 137 milioni, incasso 245 milioni.

Lo scienziato Bruce Banner deve far i conti con parecchia gente che cerca di farlo arrabbiare.

Se negli anni ’80 per fare Hulk c’era bisogno di Lou Ferrigno (il leggendario culturista che veniva colorato di verde) finalmente nel nuovo millennio, grazie anche all’enorme successo di Matrix, Hulk si può fare al computer.

Insieme a Blade, i primi tre X-men, e gli Spider-man di Sam Raimi, questo Hulk fa parte della prima era Marvel, quando ancora non esisteva il Marvel Cinematic Universe ovvero la produzione in serie di film sui supereroi.

Cose belle: Hulk che spacca i carrarmati, aerei, cattivissimi super-cani mutanti e qualunque altra cosa si mette in mezzo al suo cammino. Molto bello il cattivo, interpretato da Nick Nolte, quello di 48 ore. Bellissima Jennifer Connelly. Lo split screen ben dosato. Stan Lee nella sua solita comparsata si fa accompagnare proprio da Lou Ferrigno.

Cose brutte: un po’ di delusione nel conflitto finale che diventa quasi esclusivamente psicologico, avrei gradito più pugni in faccia.